“I Miei Settant’anni, Frammenti di Memoria”, è l’ultima opera letteraria di Michele Totta, poeta e scrittore nato a San Marco in Lamis ma residente sin dall’infanzia a San Giovanni Rotondo. Il libro, il secondo a carattere autobiografico, è stato appena presentato nella città natale dell’autore e a breve lo sarà anche nella città di adozione. Esso va ad arricchire la sua produzione poetica [1] e in prosa [2].
Il Totta condivide con il lettore ricordi ed emozioni, gioie e dolori, speranze e disillusioni, conquiste e soddisfazioni di un’esistenza vissuta pienamente, senza sprechi di tempo. La sua accattivante penna eccelle nelle pagine descrittive e meditative, ove l’amore sviscerato per la bellezza e per la natura intenerisce il cuore.
L’autore descrive la sua infanzia abbastanza difficile trascorsa a San Marco in Lamis, la vita di paese dell’epoca, con i suoi luoghi e i suoi personaggi, i suoi affetti, la successiva immigrazione familiare nella vicina San Giovanni Rotondo con i conseguenti progressi economici. Poi la decisione, appena undicenne, di intraprendere la vita religiosa per farsi frate cappuccino. Ci descrive quindi le tappe spirituali e culturali raggiunte da quel ragazzo crescendo nei vari conventi monastici delle province di Foggia, Benevento, Campobasso e Avellino, con i lusinghieri successi conseguiti nel corso degli studi teologici e filosofici, portati avanti con sacrificio e tanta dedizione. Ma, ad un passo dall’emissione della professione perpetua, dopo più attenta e matura valutazione della vita religiosa, decide di lasciare il saio. Cosicché all’improvviso si ritrova a doversi confrontare con il mondo laico, ugualmente coinvolgente e ricco di stimoli, in cui egli riesce ad amministrare sapientemente la formazione cristiana e filosofica ricevuta, che consolida con ulteriori studi.
Ma il libro non racconta solo questo. Nella pagina di “presentazione” l’autore rivela lo spirito che lo ha spinto a raccontare gli anni suoi:
La delicatezza e la sonorità di queste parole, mosse anche da qualche alito di sofferenza, sono un assaggio della prosa che in altre parti descrittive e nostalgiche del libro si veste di bellezza e diventa eccelsa, conquistano l’animo del lettore.
L’autore ci presenta i suoi freschi “frammenti” per lo più in ordine cronologico. La descrizione accurata di luoghi e situazioni, a distanza di tanti anni, denota l’esistenza di un diario che abbraccia tutta la sua vita, da cui egli attinge immagini, date, ricordi. Ma la narrazione ora può avvalersi di una maturità nuova, compiuta, a volte nostalgica, a volte felice, a volte sofferente.
Tutto egli passa in rassegna, con sincerità e spirito nuovo: i nuovi studi post vocazione e la conquista di un lavoro in campo sanitario, le vicende professionali, l’innamoramento e la formazione della famiglia, la perdita delle persone più care, l’ultimo ventennio, prolifico di scritti e di tanta poesia.
Il traguardo dei settant’anni è per l’autore un premio del destino che, dopo avergli riservato seri problemi di salute, gli ha donato la guarigione, restituendolo alla gioia e alla vita. Ma questa è un’altra storia, narrata in un altro libro quasi concomitante, già in fase di stampa, dal titolo “Diario dal fondo di me stesso, 2014-2015” (2023),
Michele Totta ha ancora tanto da dare!
9 novembre 2023
Giulio Giovanni Siena
Note:
[1] Pietre di fuoco (2002), Il Viaggio e la Parola (2011), Gargano mio, Reale e Ideale (2017), Parole Immagini di Toscana (2020), Parole Immagini d’Umbria (2020). [2] Intervista al Prof. Salvatore Antonio Grifa (2005), I miei sessant’anni, frammenti di gioia (Autobiogr. 2009), Profilo biografico di Salvatore Fini (2015), La pittura sindonica di di Italo Turri (2015), Egidio Ambrosetti, l’anelito al bene nel bronzo (2015). E’ ancora inedito Giovanni Miglionico, Araldo del Vangelo